Archivi tag: Articoli

SPORTELLO CENTRO VITTIMOLOGICO

Il Cafisc centro di alta formazione investigativa sicurezza criminologia Associazione Cafisc EJ

Apre lo sportello del centro vittimologico.

Per accogliere donne in difficoltà e minori con il servizio di mediazione culturale per le lingue italiano spagnolo portoghese francese inglese.

Presso la Sede CISL FNP Centro raccolta Inas di Gioia Tauro in via G.D’Annunzio 5/7 Gioia Tauro RC e Sede Calabria Cafisc

Con la presenza di psicologo, avvocato, criminologo, antropologo.

E funzione di accompagnamento presso la questura di Gioia Tauro partner nell’attività. Presso Tribunali e strutture ospedaliere. Con supporto di mediazione e di tipo psicologico criminologico.

Il centro vittimologico andrà ad operare nel seguente modo:

A cura della Dr.ssa PhD Cav. Tallarita Al.

Sportello, per l’accoglienza di tutti i coloro i quali, abbiano necessità di rivolgersi a esperti professionisti, per la risoluzione di eventi traumatici, di tipo violento eo criminoso, privato o sociale; vuole rendersi utile, per la prevenzione, e per la valutazione, di ogni singolo caso, la cura così come la prevenzione, degli aspetti traumatici, fisici e psicologici derivati da eventi di violenza. Procurata verso soggetti terzi, quali primariamente donne, minori, anziani e tutte le persone, che abbiano subito azioni violente fisiche psicologighe o di prevaricazione, bullismo, violenza domestica, intimidazione, trauma.

I cui effetti fisici e pscicologici, richiedono specifiche cure mediche e un attenta analisi criminologica, con un supporto giuridico, ove necessario e richiesto, tramite avvocato.

Lo sportello, vuole essere il primo approdo per una valutazione iniziale, delle conseguenze che il soggetto riporta, a seguito di eventi traumatici.

Vengono svolti dei colloqui con la persona, di tipo clinico, al fine di decidere l’intervento necessario per il soggetto. In base alla sintomatologia riscontrata l’intervento sarà di tipo medico legale.

A supporto, affiancano il soggetto, oltre al criminologo, avvocato, psicologo, enti giudiziari preposti.

Saranno sempre e comunque, privilegiati e rispettati i termini individuali di scelta e di libero arbitrio. Sia per la cura da effettuare, che per eventuali procedimenti giuridici. È garantito l’anonimato per la privacy. E si terrà conto del contesto culturale di provenienza, con un approccio antropologico, del soggetto.

Quello che il centro si propone di fare, è di intraprendere un percorso di cura, fisica e psicologica, un supporto criminologico per prendere coscienza di quanto si sta vivendo o si è vissuto, anche di formazione e prevenzione di reiterazioni.

Per chi ha subito traumi o è sottoposto a qualsiasi forma di violenza.

Lo sportello fa servizio per la mediazione culturale alle donne migranti e minori.

Il centro è aperto nei giorni e orari indicati

martedi e giovedi ore 11,30 – 15,00

e anche su appuntamento.

Email info@cafisc.it

Presso la Sede CISL FNP Centro raccolta Inas di Gioia Tauro in via G.D’Annunzio 5/7 Gioia Tauro RC e Sede Calabria Cafisc

Approvato un decreto-legge (cd. “decreto Caivano”) che introduce misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile

ARTICOLI DIRITTO PENALE DIRITTO PROCESSUALE PENALE

Approvato un decreto-legge (cd. “decreto Caivano”) che introduce misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile 8 Settembre 2023 Redazione Giurisprudenza PenaleNella giornata di ieri, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, del Ministro della giustizia Carlo Nordio, del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella e del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.Riportiamo, di seguito, il testo del comunicato stampa pubblicato sul sito del Governo.***Si introducono norme per il risanamento e la riqualificazione del territorio del Comune di Caivano e per favorire lo sviluppo economico e sociale dell’area. Inoltre, l’intervento normativo agisce sull’applicabilità delle misure cautelari ai minori di 18 anni, con l’obiettivo di sanzionare e dissuadere dal tenere comportamenti contrari alla legge, e prevede specifici percorsi di reinserimento e rieducazione del minore autore di condotte criminose.– Interventi per il Comune di Caivano

Si prevede la nomina di un Commissario straordinario, che sarà individuato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, dopo l’entrata in vigore del decreto-legge, nella persona del dott. Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia di Stato e che avrà il compito di adottare, entro 15 giorni, d’intesa con il Comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio, un piano straordinario d’interventi infrastrutturali e di riqualificazione del territorio comunale. Il piano sarà attuato con il supporto tecnico-operativo di Invitalia S.p.a. e dovrà prevedere anche specifici interventi urgenti di ripristino del centro sportivo ex Delphinia, in collaborazione con gli Uffici del Genio militare e con la società Sport e Salute S.p.a.Inoltre, il decreto autorizza il comune di Caivano ad assumere 15 nuovi membri del corpo della polizia locale, al fine di garantire l’incremento della sicurezza urbana e il controllo del territorio. – Disposizioni in materia di sicurezza e di prevenzione della criminalità minorileDaspo urbanoSi estende l’applicabilità del cosiddetto “daspo urbano” (divieto di accesso a particolari aree della città) ai maggiori di 14 anni. Il divieto sarà notificato a chi esercita la responsabilità genitoriale e comunicato al Procuratore presso il Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie del luogo di residenza del minore.

Per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, si prevede che il divieto di accesso e di avvicinamento ai locali pubblici e ai pubblici esercizi, previsto per chi sia stato denunciato o condannato per vendita o cessione di droga, si applichi anche nei confronti di chi detenga sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Tale divieto è esteso a scuole, università ed aree limitrofe.

Si ampliano i casi nei quali il Questore può disporre altre misure accessorie (per esempio l’obbligo di presentarsi all’ufficio di polizia almeno due volte a settimana, o in determinati giorni e orari, l’obbligo di rientrare alla dimora e non uscire entro determinati orari, il divieto di allontanarsi dal comune).In materia di prevenzione di disordini negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico trattenimento, il divieto di accesso a pubblici esercizi e locali di pubblico trattenimento (il cosiddetto “daspo Willy” contro la movida violenta) può essere applicato ai soggetti denunciati, oltre che per i reati contro la persona e il patrimonio, anche per il reato di porto di arma impropria, quello di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e il reato di resistenza a un pubblico ufficiale. Si amplia la platea dei soggetti nei confronti dei quali il Questore può disporre tale divieto: oltre che nei confronti delle persone poste in stato di arresto o fermo convalidato dall’autorità giudiziaria, o condannate anche con sentenza non definitiva, la misura può essere applicata alle persone sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari o della custodia cautelare in carcere.

La durata massima della misura è aumentata: si passa da una durata minima di 6 mesi e massima di 2 anni a una durata minima di 1 anno e massima di 3 anni.Inoltre, si inaspriscono le pene per chi infrange tali divieti, che passano da un massimo di due anni di reclusione e di 20.000 euro di multa a un massimo di tre anni e di 24.000 euro.

Foglio di via obbligatorio

Si aumenta di un anno la durata massima del divieto di rientro nei comuni dai quali si è stati allontanati e si inasprisce la sanzione, che diviene penale, nei casi di violazione del provvedimento di allontanamento.

Contrasto dei reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti

Si potenzia la facoltà di arresto in flagranza per il reato di “porto d’armi od oggetti atti ad offendere” e si inaspriscono, fino a raddoppiarle (si passa in alcuni casi da un massimo di due a un massimo di quattro anni di reclusione) le sanzioni relative a tale reato. Inoltre, la pena per il reato di spaccio di stupefacenti, nei casi di lieve entità, passa da un massimo di quattro a un massimo di cinque anni.

Prevenzione della violenza giovanile e divieto di utilizzo di dispositivi di telecomunicazione e servizi informatici

Per contrastare il fenomeno della violenza giovanile, anche con riferimento al fenomeno delle “baby-gang”, si modifica la disciplina della misura di prevenzione personale dell’”avviso orale”. Attualmente, la misura è prevista per i soggetti maggiorenni che, per la condotta ed il tenore di vita, si ritiene vivano, anche in parte, con i proventi di attività delittuose e siano dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica. Con le nuove norme, l’avviso orale è reso applicabile anche ai minorenni a partire dai 14 anni.Si prevede che il Questore possa proporre all’Autorità giudiziaria di vietare, a determinati soggetti di età superiore ai 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce quando il loro uso è servito per la realizzazione o la divulgazione delle condotte che hanno determinato l’avviso orale.

Si estende al minorenne, per la violazione delle prescrizioni dell’avviso orale, la sanzione penale prevista per i maggiorenni (reclusione da uno a tre anni e con multa da euro 1.549 a euro 5.164).Si introduce una figura di ammonimento analogo a quello previsto in materia cyber-bullismo, al fine di intercettare alcune condotte illecite realizzate fisicamente da minorenni nei confronti di altri minori, con particolare riguardo alle fattispecie di percosse, lesioni, violenza privata e danneggiamento.

Ammonimento per i giovani tra i 12 e i 14 anniNell’ottica della prevenzione della recrudescenza della devianza giovanile, si introduce una nuova tipologia di ammonimento del Questore per i minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni che commettono delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni. Poiché tali soggetti non sono imputabili, saranno convocati dal Questore insieme ad almeno un genitore (o altra persona che esercita la responsabilità genitoriale), al quale sarà comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da 200 a 1.000 euro, salvo che provi di non aver potuto impedire il fatto delittuoso.

Contrasto dei reati commessi dai minoriSi interviene sul processo penale a carico di imputati minorenni:– si riduce da 5 a 3 anni la pena massima dei reati non colposi per i quali si consente l’accompagnamento presso gli uffici di polizia del minorenne colto in flagranza, trattenendolo per il tempo strettamente necessario (non oltre 12 ore) alla sua consegna a chi esercita la responsabilità genitoriale;– per le misure diverse dalla custodia cautelare, la soglia di applicabilità ai maggiori di 14 anni scenda da 5 anni a 4;– si abbassa da 9 anni a 6 anni la pena massima richiesta per procedere con il fermo, l’arresto in flagranza e la custodia cautelare dei maggiori di 14 anni per delitti non colposi;– si prevede inoltre che fermo, arresto e custodia cautelare nei confronti del minore, maggiore di 14 anni, possano essere disposti anche per ulteriori e specifiche ipotesi (come il furto aggravato, i reati in materia di porto di armi od oggetti atti ad offendere, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, resistenza a un pubblico ufficiale, produzione e spaccio di stupefacenti).Misure anticipate relative a minorenni coinvolti in reati di particolare allarme socialeNell’ambito dei delitti di “associazioni di tipo mafioso anche straniere” e di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope” si prevede che, qualora emerga una situazione di pregiudizio che interessa un minorenne, il pubblico ministero informi immediatamente il procuratore della Repubblica presso il tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, per le eventuali iniziative di competenza.

Custodia cautelare e percorso di rieducazione del minoreSi reintroduce la possibilità di applicare la custodia cautelare al soggetto minorenne se lo stesso, in veste di imputato, si è dato alla fuga o sussiste concreto e attuale pericolo che si dia alla fuga.Si introduce, inoltre, una nuova disposizione concernente il percorso rieducativo del minore: nel caso di reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore a cinque anni o la pena pecuniaria, il pubblico ministero notifica al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale l’istanza di definizione anticipata del procedimento, subordinata alla condizione che il minore acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale sulla base di un programma rieducativo. Tale programma deve prevedere lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profìt o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza; in caso di esito positivo del percorso di reinserimento e rieducazione, il giudice pronuncia sentenza di non luogo a procedere dichiarando l’estinzione del reato; in caso di esito negativo riguardo all’attività svolta dal minore durante il programma, rimette gli atti al p.m. per la prosecuzione del procedimento.Sicurezza degli istituti penali per minorenniSi introduce la possibilità che il direttore dell’istituto penitenziario chieda al magistrato di sorveglianza il nulla osta al trasferimento dall’istituto minorile al carcere nei confronti del detenuto di età compresa tra 18 e 21 anni che abbia commesso il reato da minorenne, il quale con i suoi comportamenti, cumulativamente: compromette la sicurezza o turba l’ordine negli istituti; con violenza o minaccia impedisce le attività degli altri detenuti; si avvale dello stato di soggezione da lui indotto negli altri detenuti. Se il detenuto è di età compresa tra 21 e 25 anni, la richiesta di nulla osta è possibile se il detenuto stesso abbia realizzato anche una sola delle condotte sopra descritte.– Disposizioni in materia di offerta educativa

Si rafforza l’offerta educativa nelle scuole del meridione caratterizzate da alta dispersione scolastica, attraverso il potenziamento dell’organico dei docenti delle istituzioni scolastiche statali con maggiore disagio educativo. Si incrementa di 6 milioni di euro il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF), al fine di incentivare la presenza dei docenti nelle zone più disagiate, anche attraverso la valorizzazione dei docenti che permangono nella stessa istituzione scolastica garantendo la continuità didattica. A tal fine, in favore dei docenti a tempo indeterminato, sono previste misure incentivanti quali l’attribuzione di una quota pari al 50% dell’incremento del Fondo, secondo criteri che tengano conto degli anni di permanenza nella stessa istituzione scolastica e l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo di 10 punti, a conclusione del triennio effettivamente svolto, e ulteriori 2 punti per ogni anno di permanenza dopo il triennio. Si rafforzano i meccanismi di controllo e verifica dell’adempimento dell’obbligo scolastico e si introduce una nuova fattispecie di reato per i casi di elusione. Nell’ipotesi di dispersione assoluta (il minore mai iscritto a scuola nonostante l’ammonimento), si introduce la pena fino a due anni di reclusione; nel caso di abbandono scolastico (il minore che, pur iscritto, faccia un numero di assenze tale da eludere l’obbligo scolastico), la pena prevista è fino ad un anno di reclusione. Inoltre, i soggetti che violano l’obbligo perdono il diritto di percepire l’assegno di inclusione.– Disposizioni in materia di tutela dei minori che utilizzano dispositivi informatici

Si prevede l’obbligo, per i fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, di assicurare la disponibilità delle applicazioni di controllo parentale nell’ambito dei contratti di fornitura di tali servizi. A regime, si prevede inoltre l’obbligo per i produttori di dispositivi di telefonia mobile (e simili) di assicurare l’installazione di default di tali applicazioni nei nuovi dispositivi immessi sul mercato. Si prevedono oneri informativi in capo ai produttori di dispositivi, i quali sono tenuti ad informare l’utenza circa la possibilità e l’importanza di installare tali applicazioni, che dovranno essere gratuite. Si introducono, inoltre, norme per favorire l’alfabetizzazione digitale e mediatica a tutela dei minori, anche con campagne informative.

Nuovi crimini nel web: il corso di formazione criminologica del Cafisc 

con la dr.ssa Al.Tallarita

La Dottoressa Cav. Anna Luana Tallarita, Presidente del Cafisc, promuove un “Corso di formazione gratuito” aperto agli studenti delle scuole superiori e universitari, alle forze dell’ordine, ai professionisti e agli avvocati.

Per affrontare le tematiche criminologiche in ambito web.Il corso tratterà alcuni importati argomenti inerenti:

il Cyber bullismo

le Truffe sul web

il Revenge porn

Il corso si svolgerà in tre sessioni seminariali dal 29 al 31 maggio 2023presso la Sala D’Annunzio, in via G. D’Annunzio n. 7 (Dietro Sala Fallara) Sala riunioni, presso la sede Fnp Cisl via g. D’annunzio 5/7 Gioia Tauro, RC

Le iscrizioni, per tutti coloro che vorranno parteciparesaranno accolte via email: info@cafisc.it

In cui inviare nome, cognome, contatti email e numero di telefono, professione. Le lezioni seminario si svolgeranno il pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00.

Al termine del corso verrà rilasciato un Attestato di frequenza

(In base al numero dei partecipanti che si iscriveranno, si potrà scegliere di organizzare un secondo appuntamento, nei primi di giugno con le stesse modalità, dato che il corso si svolgerà, con un numero minimo di 8 fino a max 20 persone per volta)

www.cafisc.it – www.annaluanatallarita.com

Segnali che ti trascini ferite emotive del passato

Essere lasciati, perdere una persona molto cara, subire un torto da chi proprio non ci aspettavamo…. sono ferite invisibili che lasciano brutte cicatrici all’anima. Gli effetti di questi ricordi possono presentarsi automaticamente per il resto della vita, anche se inconsciamente. Ogni esperienza vissuta sia positiva che negativa diventa un elemento chiave del nostro mondo interiore, di conseguenza regola le nostre reazioni agli eventi che ci capitano.PubblicitàA volte esperienze passate possono aver avuto un forte impatto su di noi a livello inconsapevole e i ricordi immagazzinati nel nostro cervello, possono saltare fuori all’improvviso, al di fuori del nostro controllo e influenzare così il nostro modo di interpretare la realtà. Molti dei sentimenti e delle azioni che minano la nostra stabilità emotiva sono sintomi derivanti da questo sistema di ricordi che costituisce l’inconscio.Le ferite che ci impediscono di avanzareQuante volte ti sarà capitato di decidere razionalmente domani mi metto a dieta e giunto a domani ti sei abbuffato? Quante volte hai promesso a te stesso di smettere di arrivare in ritardo ai tuoi appuntamenti quotidiani e invece ti ritrovi a correre come un matto per strada? Quante volte ha giurato a te stesso di essere meno accondiscendente e invece puntualmente stai pronto ad accontentare chi non merita nemmeno le tue attenzioni? Una cosa è certa: c’è qualcosa dentro di te che non ti fa sentire pienamente soddisfatto!pubblicitàNon ti senti mai abbastanza, la tua stessa vita non è abbastanza, i tuoi risultati sul lavoro non sono abbastanza e c’è sempre quella sensazione che dovresti lavorare di più, impegnarti più duramente perché è così difficile trovare la vera soddisfazione! Eppure metti cura, cerchi di fare del tuo meglio, ti impegni per essere accettato, accolto, ben voluto.pubblicitàQuesto accade perché le credenze hanno una componente emotiva inconscia. Tradotto vuol dire che la maggior parte dei tuoi comportamenti sono il riflesso diretto delle tue paure, delle percezioni e dei valori generati da esperienze passate. Le tue credenze più profonde, i traumi e i condizionamenti limitanti che si sono fissati nell’inconscio creano la tua quotidianità!Siamo ciò che pensiamo di noi… anche se tutto avviene inconsciamenteC’è chi vuole essere innamorato, ma qualcosa dentro di lui glielo impedisce. C’è chi vuole perdonare, ma qualcosa dentro di lui si oppone al perdono. C’è chi vuole avere successo, ma qualcosa dentro, nel suo mondo interiore, non glielo permette. Le nostre ombre ci dominano, sono i nostri condizionamenti inconsci!PubblicitàQuesti modelli li facciamo inevitabilmente nostri perché sono nel nostro primo campo di esperienza. Pensiamo ad esempio alle idee che abbiamo sulle relazioni sentimentali a fronte di ciò che osserviamo nei nostri genitori e l’idea che abbiamo dei modelli genitoriali che possono essere applicabili, tutto a fronte delle esperienze che abbiamo vissuto e in parte dovuto alla personalità che va a fondersi con essi.I meccanismi principali sono quello di somiglianza e differenzaIo assumo un atteggiamento nei confronti della vita a fronte di una somiglianza o del tentativo di somiglianza rispetto a un modello che ritengo efficace o per differenza. Quest’ultimo significa che mi differenzio rispetto a un modello che invece trovo disfunzionale, per esempio se ho sempre visto nella relazione con i miei genitori un padre padrone quindi un uomo impositivo sulla figura femminile e conscio della sofferenza che questo modello porta con se allora sceglierò, per differenza, di essere un partner molto più presente, attento e protettivo nei confronti delle esigenze e dei bisogni della persona che ho accanto.Cerco quindi di differenziarmi dal modello che ho osservato durante la mia vita. Allo stesso modo posso invece assumere per somiglianza l’atteggiamento forte che mia mamma ha sempre mostrato in casa.Basandoci esclusivamente sulla base di somiglianza e differenza corriamo il rischio di non fare ciò che davvero vogliamo perché lo abbiamo scelto ma appunto per somiglianza o differenza. Le scelte fatte quindi risultano troppo in relazione a quello che ho vissuto per somiglianza o differenza e quindi in relazione all’esperienza diventano disfunzionali. Per esempio quando un genitore decide di essere molto presente nei confronti del figlio perché ha vissuto un’esperienza di lontananza dal genitore. In tal caso diventa disfunzionale quando questo genitore diventa troppo presente.pubblicitàCosa possiamo fare?Per non cadere negli schemi appresi è necessario essere consapevole ed elaborare i meccanismi che utilizzi per rapportarti con il mondo, i meccanismi di somiglianza e differenza chiedendoti se li stai mettendo in atto per scelta o solo per opposizione e se sono funzionali al tuo presente. Per riuscire a fare questo è necessaria molta consapevolezza e necessariamente partire dal chiedersi quali sono gli scenari in cui mi sono composto per somiglianza e quali per differenza.Il potere dell’introspezionePer questa ragione, se vuoi avere pieno controllo delle tue azioni non devi lavorare sulla sfera cosciente, come erroneamente si pensa, ma agire nell’inconscio. E come si fa? Operando lì dove si trovano le tue ombre, il tuo passato cristallizzato. Devi osservare le tue emozioni, i tuoi fastidi, le lamentele, i giudizi, e portarli in superficie.Ciò che si trova nascosto nel tuo mondo interiore ha potere su di te ma solo fino a quando rimane occultato nel buio. Quando invece viene illuminato dall’osservazione e dalla consapevolezza, allora il suo potere inizia a scemare; non sarai più in balìa dei tuoi condizionamenti inconsci. La tua percezione della realtà avrà una nuova dimensione: i tuoi pensieri e il tuo mondo interiore saranno in armonia con ciò che desideri davveroAffinché questo accada, devi avere il coraggio di guardarti dentro con onestà, apprendere a sostare nello spazio scomodo delle scoperte delle tue antiche ferite, e accettarle. Da quest’accettazione nasce una forza nuova, la paura del giudizio altrui lascerà spazio a una verità, autenticità, che solo chi può permettersi di essere se stesso fino in fondo conosce.pubblicitàProva quindi a fare un esercizio, fai un elenco su un foglio delle tue scelte, dei tuoi ruoli e chiediti se ti sei composto per somiglianza o differenza e da chi. Pensa anche se la tua posizione attuale l’hai scelta, se l’hai scelta in funzione del passato o in relazione al presente e come potresti modificarla per riuscire a migliorarlaAssumiti la responsabilità del tuo spazio di azioneAnche se ti sembra che il tuo spazio d’azione sia ridotto, anche se ogni “avrei potuto fare di più” non ha molto senso visto che ogni cosa – alla fine – va come deve andare, noi dobbiamo fare il possibile per andare incontro alla vita vera, per liberarci da ciò che non fa più per noi, per fronteggiare con consapevolezza gli eventi che incontriamo, anche perché se non fossimo in grado di affrontare certi eventi, essi non ci accadrebbero nemmeno.Questo è, a mio avviso, il nostro spazio d’azione: l’impegno quotidiano a vivere pienamente con umiltà e dignità tutto ciò che non possiamo cambiare; l’impegno ad amarci, a rispettarci e ad essere noi stessi, rimanendovi fedeli.Non chiederti perché lui o lei ti ha lasciato, chiediti cosa ti piace tanto e hai smesso di fare… Non chiederti perché i tuoi non ti hanno amato, chiediti come puoi essere il miglior genitore di te stesso….e non chiederti perché capitano tutte a te, chiediti che cosa puoi fare in questo momento per rendere la tua vita il posto in cui vuoi stare.PubblicitàUna lettura preziosa che ti cambierà la vitaOrmai molti già lo conoscono, si tratta del mio libro bestseller: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». E’ il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare uno psicologo. In ogni pagina, ti spiego come ridefinire la tua identità a partire dai tuoi vissuti del passato e dalle emozioni che provi oggi. Potrai finalmente concederti il lusso della politica dei piccoli passi, cioè riuscirai a migliorare la tua vita giorno per giorno, senza pretendere tutto e subito, in ogni capitolo, infatti, ci sono esercizi pratici e nozioni che possono aiutarti fin da subito a migliorare la qualità della tua vita a partire dalla relazione che hai con te stesso e con gli altri. Puoi ripartire ricostruendo quella fiducia perduta. C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Il mio libro puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista PsicoasvisorAutore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito RizzoliSe ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @PsicoadvisorPuoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*PubblicitàSEGUICI SUI SOCIALFacebookTwitterInstagramPinterestYouTube ChannelRicerca per:Cerca …LIBRI CONSIGLIATI«Riscrivi le Pagine della Tua Vita» Leggi l’estratto gratuito su Amazon. Un libro che propone un viaggio introspettivo alla scoperta di sé e delle proprie potenzialità. Con esercizi psicologici e strumenti professionali utili a rivendicare il proprio valore di persona completa, ascoltare i propri bisogni e soprattutto farli rispettare.«Quaderno d’esercizi per trasformare la propria collera in energia positiva» Leggi l’estratto gratuito su Amazon. La rabbia ha una cattiva reputazione, è spesso associata a violenza e aggressività ma anche questa emozione può avere risvolti positivi. La rabbia può essere canalizzata per far rispettare i propri diritti e apportare cambiamenti intorno a noi.«Dire basta alla dipendenza affettiva. Imparare a credere in se stessi» Leggi l’estratto gratuito su Amazon. La dipendenza affettiva presenta una terribile limitazione, l’incapacità di essere davvero fe«lice, arginata solo da un rimedio: l’altro.«Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 kg con la meditazione» Leggi l’estratto gratuito su Amazon. Un libro dedicato a coloro che non riescono a perdere peso, che falliscono qualsiasi dieta. Un libro per cambiare prospettiva e capire che per risolvere il problema dei chili di troppo bisogna cambiare radicalmente il punto di vista su di sé e sul mondo.

Ana Maria SepeDottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisorsepeannamaria@gmail.com

Report carceri

POLIZIA PENITENZIARIA E QUOTIDIANITÀ
ALL’INTERNO DELLE CARCERI
“IL CASO TOSCANA”


A seguito della visita da parte del Senatore Patrizio La Pietra di tutti gli istituti di pena presenti sul
territorio della Regione Toscana, è stato redatto il seguente report, riepilogativo delle criticità
riscontrate e contenente alcune proposte di riforma del settore, maturate durante il dialogo con gli
operatori del settore.


PREMESSA
Attualmente sul tema della esecuzione penitenziaria si scontrano due diverse filosofie: c’è chi ritiene che debba
sempre e comunque prevalere il principio della certezza della pena e con la recrudescenza della condizione
carceraria (modello repressivo) e chi sostiene che la dignità della persona, anche se detenuta, rappresenti un
principio cardine del vivere democratico e solo restituendo alla persona la centralità dei diritti, si possa
seriamente pensare alla costruzione di una società più giusta e più libera in ottemperanza ai principi di
rieducazione inseriti in Costituzione.


La presente relazione, tuttavia, nasce con una finalità differente, quella di indicare una terza via tra quelle
prospettate, ponendo l’accento su elementi strutturali, lavoro quest’ultimo che deve principiare dalla
definizione ontologica del ruolo troppo spesso denigrato o sottovalutato della Polizia Penitenziaria e restituire
dignità ed attenzione ad un corpo troppo dimenticato dallo Stato.


Restando al di fuori del dibattito ideologico sulla natura repressiva o rieducativa della pena, questo lavoro ha il
precipuo intento di inquadrare in modo analitico e costruttivo il settore carcerario della Regione Toscana,
evidenziando le eccellenze e criticità delle strutture, il ruolo del corpo di Polizia Penitenziari ivi occupato, nonché
fornendo spunti di riforma.

continua…

Complesso di Erostrato: l’arte dell’apparenza

personalità dotata di scarsa autostima, che cerca di apparire diversamente.

Spesso più si vuole apparire, più si è insicuri. Proprio tale dinamica spiega il complesso di Erostrato, fenomeno sempre più diffuso, in cui il classico vanto nasconde in realtà una personalità dotata di scarsa autostima, che cerca di apparire diversamente.

Complesso di Erostrato: l'arte dell'apparenza

Siamo tutti testimoni del complesso di Erostrato. Lo vediamo in quelle persone che fanno dell’arte dell’apparenza il proprio stile di vita. C’è chi parla di “posare”, chi di esibizionismo sociale. Questi individui sono cacciatori di Mi piace sui social network, personalità che fanno dell’apparenza una sofisticata maschera dietro cui nascondere il proprio complesso di inferiorità.

Alcuni pensano che in questa nuova tappa della cultura tecnologica siamo diventati un po’ tutti più vanitosi. A molti di noi, perché no, piace mettere in mostra alcuni aspetti della nostra vita sulla bacheca di Facebook o sulle stories di Instagram. Non c’è niente di male a farlo di tanto in tanto, assolutamente no. Ma avere bisogno tutti giorni di ricevere Mi piace e quell’approvazione continua deriva sicuramente da realtà patologiche più gravi di quello che potrebbe sembrare.

Ebbene, il complesso di Erostrato non si limita al solo universo cibernetico. Possiamo riconoscerlo nella posa assunta da quella conoscente che monopolizza la comunicazione tra i membri di un gruppo, ma anche in quel collega “fantasma” che fa di tutto per apparire vincente e in tantissime persone (e personaggi) che caratterizzano il panorama sociale, invadendolo con il loro culto dell’Io.

Chi vive di apparenze non solo finisce per condurre un’esistenza vuota e infelice, al di là dell’aspetto aneddotico, c’è un dettaglio che non possiamo trascurare: l’erostratismo può indurre molte persone a mettere in atto condotte nocive e logoranti allo scopo di acquisire notorietà.

Se la fama arriva solo dopo la morte, non ho fretta di conseguirla.

-Marco Aurelio-

Raffigurazione del complesso di Erostrato.

Il complesso di Erostrato: l’uomo che distrusse una delle sette meraviglie per diventare famoso

Gli storici raccontano che la notte del 21 luglio del 365 a.C. avvenne un evento infausto che sarebbe passato alla storia. Il protagonista di questo atto fu Erostrato, un giovane pastore di Efeso. Sin da bambino egli aveva manifestato la convinzione ossessiva di essere stato scelto dagli dei per compiere un’impresa straordinaria che gli avrebbe dato  la fama.

Aspirava a diventare sacerdote di Artemide, ma non avendo un padre legittimo, gli era stata negata questa possibilità. Acciecato dalla sete di fama, ebbe un’idea, un piano che mise in atto la notte del 21 luglio. Si recò al tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo e, dopo aver baciato la statua della dea, vi diede fuoco.

A seguito di quel disastro, Artaserse, re di Persia, ordinò che venisse torturato per sapere cosa lo avesse spinto a commettere una tale offesa. Erostrato allora dichiarò le sue motivazioni: passare alla storia come l’uomo che aveva dato alle fiamme il bellissimo tempio di Artemide.

Dopo aver udito le sue parole, il monarca lo condanno all’ostracismo e vietò -pena la morte- che venisse registrato il suo nome e associato alla distruzione del tempio. Tale condanna, tuttavia, non servì a nulla.

Lo storico greco Teopompo recensì l’incendio e registrò il nome di Erostrato, tanto che oggi siamo a conoscenza di questi fatti. La psicologia, inoltre, scelse proprio questa figura per definire per le persone capaci di fare quasi qualunque cosa per emergere, per acquisire fama e popolarità.

Uomo serio.

Ricerca della popolarità, bassa autostima e atti criminali

Alfred Adler, noto terapeuta austriaco dei primi del XX secolo, condusse uno studio molto interessante, dando una spiegazione della possibile causa di un sentimento latente di inferiorità. Molti di questi profili adottano uno stesso schema che, in qualche modo, era già presente nello stesso Erostrato di Efeso.

Tendono a tracciare un piano di vita colmo di ideali che difficilmente riescono a realizzare. Oltre a ciò, manifestano uno sconfinato desiderio di spiccare, proiettando persino un atteggiamento sprezzante nei confronti di tutti coloro che li circondano. In molti casi, desiderare disperatamente di essere al centro dell’attenzione senza però riuscirci li porta a nutrire una crescente ostilità.

In alcuni casi ciò può essere molto pericoloso, poiché l’individuo può spingersi oltre e commettere un crimine. Lo stesso Erostrato ne commise uno il 21 luglio 265 a.C., bruciando il tempo di Artemide. David Chapman fece altrettanto l’8 dicembre del 1980, quando uccise John Lennon, e John Hinckley attentò alla vita di Ronald Reagan il 30 marzo 1981.

Donna vanitosa.

Il rifiuto interiore che induce alla violenza

Tutti questi personaggi hanno manifestato comportamenti chiaramente patologici nel tentativo di diventare famosi. Non hanno esitato, dunque, ad attentare alla vita di figure-simbolo e guadagnarsi così un posto nella storia. Di fatto, ci sono riusciti.

Non possiamo dunque banalizzare o assumere come aneddotici i comportamenti di chi vive solo per apparire, di chi ha il bisogno costante di essere al centro dell’attenzione e idealizzare così il suo Io, sminuendo gli altri.

Ogni forma di apparenza è il riflesso di una serie di carenze. Si tratta di personalità frustrate, che rifiutano se stesse e che cercano di aggrapparsi a un’immagine inventata, che fanno fatica a consolidare davanti a un pubblico.

Poiché non sempre ci riescono, optano per azioni estreme, come affondare professionalmente gli altri, mettere in giro pettegolezzi infondati e non avere scrupoli in quel sottile confine tra ciò che è etico e morale e ciò che non lo è.

Il complesso di Erostrato non solo limita le nostre possibilità di essere felici, ma molto spesso può indurre l’essere umano a mostrare il suo lato più oscuro. Teniamolo a mente.

fonte: lamenteemeravigliosa.it

Violenza di genere: crimine europeo

Il Parlamento Europeo ha approvato in data 16 settembre una risoluzione dal titolo “Riconoscimento della violenza di genere come nuova fattispecie di reato fra i reati di cui all’articolo 83, paragrafo 1, TFUE“. (P9_TA(2021)0388).

Sul presupposto che ad una più efficace lotta contro tutte le forme di violenza di genere (online ed offline) debba contribuire anche l’Unione, il Parlamento Europeo avanza al Consiglio una proposta di decisione con la quale i reati di genere verrebbero inseriti nel novero degli “euro-crimes” (art. 83 del TFUE). Così poi sulla scorta di questa base legale, la Commissione potrà avanzare una proposta di direttiva “globale” sul fenomeno in questione, che verrà poi discussa dagli organi legislativi eurounitari.

Inoltre, nella prospettiva del Parlamento europeo, con la suddetta direttiva, l’Unione potrebbe dare efficace attuazione alla Convenzione di Istanbul (ad oggi, non è ancora stata ratificata dall’UE).

In altri termini, il Parlamento Europeo con un atto d’indirizzo, sia pure non vincolante, definisce come prioritario l’intervento delle politiche europee a contrasto di tale fenomeno, che può ormai definirsi come un “fenomeno transnazionale”.

 

OVD_TA-9-2021-0388_IT (1)

 

Fonte:ovd.unimi.it

Violenza di genere relazione del Dr.Salvi

Relazione del dott. Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, tenuta nell’ambito dell’Assemblea generale della Corte sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2021, relativo al fenomeno della violenza di genere.

RELAZIONE-PG-SALVI-2022-estratto-violenza-di-genere (1)

 

Fonte:ovd.unimi.it

Il potere della leadership il libro all’università per stranieri di Reggio Calabria

“All’Università per stranieri di Reggio Calabria si parla di leadership”

Anna Luana Tallarita presenta il libro 

“IL POTERE DELLA LEADERSHIP”

Nell’aula magna dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria

Martedì 22 novembre 2022 alle ore 16.00

Ci saranno a discuterne l’autore 

dottoressa Anna Luana Tallarita. 

Antropologa, Artista e Criminolologa. 

Il Rettore dell’università il Prof. A.Zumbo, 

il giornalista Dr. F.Chindemi che presenterà il testo e porrà dei quesiti alla Tallarita.

E l’intervento sulla gestione del potere 

del Dr. F. Spagnolo e della suggestione che ha avuto dal capitolo VI ‘Come gestire il potere.’

Si analizzeranno, leggendo alcuni passi, i capitoli del testo: I il comportamento nello spazio fisico; II l’aggressività e il potere; III le pulsioni di vita e di morte; IV rappresentazione e volontà; V Azione di potere distrazione e controllo; VI come gestire il potere; VII pratica e teoria.

Sponsor

www.pcapolitical.com

www.cafisc.it

www.ejecam.it

Dove acquistare il testo:

https://www.aracneeditrice.eu/it//pubblicazioni/il-potere-della-leadership-anna-luana-tallarita-9791221800005.html