Criminologia organizzativa

La criminologia della reazione sociale è definita come un’attività intellettuale che studia i processi di creazione delle norme penali e sociali legate al comportamento deviante.

l campo di interesse della criminologia organizzativa comprende i fenomeni di formazione delle leggi, la loro violazione e la reazione a tali violazioni.

La criminologia clinica è destinata allo studio di casi particolari al fine di stabilire diagnosi e prognosi del trattamento, in un’identificazione tra delinquenza e malattia.

L’oggetto della criminologia moderna è il crimine, le sue circostanze, il suo autore, la sua vittima e il controllo sociale.

Dovrebbe guidare la politica penale nella prevenzione speciale e diretta dei reati socialmente rilevanti nell’intervento sulle sue manifestazioni e sui suoi gravi effetti su individui e famiglie.

Dovrebbe anche guidare la politica sociale verso la prevenzione generale di atti che, pur non previsti come reati, meritano massima disapprovazione.

Quando è nata, la criminologia ha cercato di spiegare l’origine della delinquenza utilizzando il metodo delle scienze, lo schema causale ed esplicativo, cioè ricercava la causa dell’effetto prodotto.

Si pensava che estirpare la causa avrebbe eliminato l’effetto.

Accademicamente, la criminologia inizia con la pubblicazione dell’opera di Cesare Lombroso L’Uomo Delinquente, nel 1876.

La sua tesi principale era quella del delinquente nato.

Ci sono già state diverse tendenze causali in criminologia.

Basandosi su Rousseau, la criminologia dovrebbe cercare la causa del crimine nella società.

Secondo Lombroso, per estirpare il crimine dovremmo trovare l’eventuale causa nel delinquente stesso e non nel mezzo.

Due pensieri di cui uno sociologico cerca le cause di tutta la criminalità nella società e l’altro, organicista, indaga l’archetipo del criminale nato (un delinquente con determinati tratti morfologici).

Singolarmente prese tali tendenze sociologiche e organiche hanno fallito.

Oggi si parla di bio-psico-Sociale.

Studi di endocrinologia che associano l’aggressività del delinquente al testosterone (ormone maschile), studi genetici quando si cerca di identificare nel genoma umano un possibile “gene della criminalità“, insieme ai disordini della violenza urbana, della guerra, di forma o altro.

In questo modo, la criminologia transita attraverso teorie che cercano di analizzare il crimine, il delitto, il criminale e la vittima.

Passa attraverso la sociologia, la psicopatologia, la psicologia, la religione, l’antropologia, la politica.

La criminologia abita l’universo dell’azione umana.

Prof. C.Menezes

Concetto, metodi, oggetti e finalità della Criminologia



L’origine della parola Criminologia, ibridazione greco-latina, è attribuita per la sua creazione a
Raffaele Garofalo (Italia, 1851-1934), termine con il quale intitolò la sua opera principale.

Sembra, tuttavia, che questa
parola era già stata usata in precedenza in Francia, da Topinard (1830-1911).


Termine, dapprima riservato allo studio del crimine, comincia a rappresentare la scienza generale della
criminalità, precedentemente chiamata Sociologia Criminale o Antropologia Criminale.


La criminologia è una scienza sociale, affiliata alla sociologia, ma non una scienza indipendente.

In relazione al suo oggetto, che è la criminalità, la criminologia è una scienza generale, perché si interessa a questa in modo generale.

Ma in relazione alla sua posizione, la criminologia è una scienza
particolare, perché, nel cuore della sociologia e sotto la sua egida, si occupa, in particolare, di criminalità.


La criminologia è quella scienza che studia:


1 – Le cause e quelle specifiche della criminalità, la pericolosità preparatoria della criminalità;


2 – Le manifestazioni e gli effetti della criminalità e la pericolosità preparatoria della criminalità;


3 – La politica da contrastare, in assistenza, all’eziologia della criminalità e alla pericolosità preparatoria della
delitto, sue manifestazioni ed effetti.


Concetto di criminologia:

la criminologia è un insieme di conoscenze che studia il fenomeno
e le cause del crimine, la personalità del delinquente e la sua condotta criminale e il modo di risocializzarlo.

È la definizione di Sutherland.

Scienza che come tutte quelle che affrontano qualche aspetto
della criminalità deve occuparsi del reato, del delinquente e della pena.

Secondo l’UNESCO, la criminologia è
suddivisa in generale (sociologica) e clinica.


Nella concezione di Newton Fernandes e Valter Fernandes, la criminologia è il “Trattato di criminalità“.


L’interdisciplinarietà della criminologia è storica, e basta, per dimostrarlo, citare tra i suoi fondatori il medico Cesare Lombroso, il sociologo giurista Enrico Ferri e il magistrato Raffaele Garofalo.


Così, oltre ad altre, continuano ad esistere sempre le tre correnti: clinica, sociologica e giuridica.

Che necessitano di interazione.


La criminologia radicale cerca di chiarire il rapporto tra criminalità/formazione economica e sociale,
come concetti fondamentali i rapporti di produzione e le questioni del potere economico e politico.


Prof. C.Menezes