Archivi categoria: Attività

SPORTELLO CENTRO VITTIMOLOGICO

Il Cafisc centro di alta formazione investigativa sicurezza criminologia Associazione Cafisc EJ

Apre lo sportello del centro vittimologico.

Per accogliere donne in difficoltà e minori con il servizio di mediazione culturale per le lingue italiano spagnolo portoghese francese inglese.

Presso la Sede CISL FNP Centro raccolta Inas di Gioia Tauro in via G.D’Annunzio 5/7 Gioia Tauro RC e Sede Calabria Cafisc

Con la presenza di psicologo, avvocato, criminologo, antropologo.

E funzione di accompagnamento presso la questura di Gioia Tauro partner nell’attività. Presso Tribunali e strutture ospedaliere. Con supporto di mediazione e di tipo psicologico criminologico.

Il centro vittimologico andrà ad operare nel seguente modo:

A cura della Dr.ssa PhD Cav. Tallarita Al.

Sportello, per l’accoglienza di tutti i coloro i quali, abbiano necessità di rivolgersi a esperti professionisti, per la risoluzione di eventi traumatici, di tipo violento eo criminoso, privato o sociale; vuole rendersi utile, per la prevenzione, e per la valutazione, di ogni singolo caso, la cura così come la prevenzione, degli aspetti traumatici, fisici e psicologici derivati da eventi di violenza. Procurata verso soggetti terzi, quali primariamente donne, minori, anziani e tutte le persone, che abbiano subito azioni violente fisiche psicologighe o di prevaricazione, bullismo, violenza domestica, intimidazione, trauma.

I cui effetti fisici e pscicologici, richiedono specifiche cure mediche e un attenta analisi criminologica, con un supporto giuridico, ove necessario e richiesto, tramite avvocato.

Lo sportello, vuole essere il primo approdo per una valutazione iniziale, delle conseguenze che il soggetto riporta, a seguito di eventi traumatici.

Vengono svolti dei colloqui con la persona, di tipo clinico, al fine di decidere l’intervento necessario per il soggetto. In base alla sintomatologia riscontrata l’intervento sarà di tipo medico legale.

A supporto, affiancano il soggetto, oltre al criminologo, avvocato, psicologo, enti giudiziari preposti.

Saranno sempre e comunque, privilegiati e rispettati i termini individuali di scelta e di libero arbitrio. Sia per la cura da effettuare, che per eventuali procedimenti giuridici. È garantito l’anonimato per la privacy. E si terrà conto del contesto culturale di provenienza, con un approccio antropologico, del soggetto.

Quello che il centro si propone di fare, è di intraprendere un percorso di cura, fisica e psicologica, un supporto criminologico per prendere coscienza di quanto si sta vivendo o si è vissuto, anche di formazione e prevenzione di reiterazioni.

Per chi ha subito traumi o è sottoposto a qualsiasi forma di violenza.

Lo sportello fa servizio per la mediazione culturale alle donne migranti e minori.

Il centro è aperto nei giorni e orari indicati

martedi e giovedi ore 11,30 – 15,00

e anche su appuntamento.

Email info@cafisc.it

Presso la Sede CISL FNP Centro raccolta Inas di Gioia Tauro in via G.D’Annunzio 5/7 Gioia Tauro RC e Sede Calabria Cafisc

Nuovi crimini nel web: il corso di formazione criminologica del Cafisc 

con la dr.ssa Al.Tallarita

La Dottoressa Cav. Anna Luana Tallarita, Presidente del Cafisc, promuove un “Corso di formazione gratuito” aperto agli studenti delle scuole superiori e universitari, alle forze dell’ordine, ai professionisti e agli avvocati.

Per affrontare le tematiche criminologiche in ambito web.Il corso tratterà alcuni importati argomenti inerenti:

il Cyber bullismo

le Truffe sul web

il Revenge porn

Il corso si svolgerà in tre sessioni seminariali dal 29 al 31 maggio 2023presso la Sala D’Annunzio, in via G. D’Annunzio n. 7 (Dietro Sala Fallara) Sala riunioni, presso la sede Fnp Cisl via g. D’annunzio 5/7 Gioia Tauro, RC

Le iscrizioni, per tutti coloro che vorranno parteciparesaranno accolte via email: info@cafisc.it

In cui inviare nome, cognome, contatti email e numero di telefono, professione. Le lezioni seminario si svolgeranno il pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00.

Al termine del corso verrà rilasciato un Attestato di frequenza

(In base al numero dei partecipanti che si iscriveranno, si potrà scegliere di organizzare un secondo appuntamento, nei primi di giugno con le stesse modalità, dato che il corso si svolgerà, con un numero minimo di 8 fino a max 20 persone per volta)

www.cafisc.it – www.annaluanatallarita.com

Il potere della leadership il libro all’università per stranieri di Reggio Calabria

“All’Università per stranieri di Reggio Calabria si parla di leadership”

Anna Luana Tallarita presenta il libro 

“IL POTERE DELLA LEADERSHIP”

Nell’aula magna dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria

Martedì 22 novembre 2022 alle ore 16.00

Ci saranno a discuterne l’autore 

dottoressa Anna Luana Tallarita. 

Antropologa, Artista e Criminolologa. 

Il Rettore dell’università il Prof. A.Zumbo, 

il giornalista Dr. F.Chindemi che presenterà il testo e porrà dei quesiti alla Tallarita.

E l’intervento sulla gestione del potere 

del Dr. F. Spagnolo e della suggestione che ha avuto dal capitolo VI ‘Come gestire il potere.’

Si analizzeranno, leggendo alcuni passi, i capitoli del testo: I il comportamento nello spazio fisico; II l’aggressività e il potere; III le pulsioni di vita e di morte; IV rappresentazione e volontà; V Azione di potere distrazione e controllo; VI come gestire il potere; VII pratica e teoria.

Sponsor

www.pcapolitical.com

www.cafisc.it

www.ejecam.it

Dove acquistare il testo:

https://www.aracneeditrice.eu/it//pubblicazioni/il-potere-della-leadership-anna-luana-tallarita-9791221800005.html

L’educazione familiare tra assenteismo e accanimento

Se sul piano teorico l’accordo è comune nel concepire l’educazione come un processo di promozione e valorizzazione di tutte le sue facoltà, processo che il bambino non può compiere senza la guida dell’adulto, sul piano pratico emergono numerose difficoltà, di carattere sia personale che culturale.

Sul piano personale sembra ormai sufficientemente acquisita l’importanza della relazione di attaccamento tra madre e bambino in ordine alla positività e all’efficacia di tutte le altre relazioni, quindi a maggior ragione di quelle educative; ma approfondendo questa prima acquisizione (Bowlby, 1982), studi successivi hanno posto in evidenza come la qualità dell’attaccamento primario sia a sua volta strettamente correlato alla qualità dell’attaccamento che la madre ha vissuto a suo tempo, tanto che l’esperienza dell’attaccamento materno, rivisitato attraverso opportune tecniche, può giungere ad avere carattere predittivo sul successivo attaccamento che la donna riuscirà a stabilire con il proprio figlio (Crittenden, 1994).

Al di là, comunque, dei dati relativi alla storia personale della madre, è indubbio che il compito dell’educazione comporti complicazioni emotive, prodotte non solo dalla ricordata asimmetria, ma anche da un’ampia gamma di fattori, che vanno dall’accordo esistente nella coppia genitoriale sull’immagine di figlio, fino all’effettiva complessità della vita quotidiana della fami- glia, complessità che, rendendo spesso difficile la vita all’adulto, può provocargli reazioni incontrollate nei momenti in cui si rende necessaria l’applicazione delle regole.

Di qui il ricorso frequente alla “sberla”, alla minaccia di punizioni esagerate e comunque sproporzionate all’entità della “colpa” o alla possibilità di comprensione del bambino, il tutto suggerito non da un progetto educativo ma dalla possibilità momentanea dell’adulto di pazientare o meno e di comprendere o meno i momenti difficili del figlio.

Spesso poi, nei dialoghi tra coppie di genitori e addirittura nelle trasmissioni televisive o nei consigli ai genitori, il ricorso “moderato” alle mani viene considerato educativo, e in un certo senso peggiorativo è vero, in quanto educa con l’esempio il bambino a non elaborare sul piano del pensiero e della parola le proprie emozioni, inducendolo a comportamenti a sua volta violenti nei confronti dei coetanei e non di rado degli adulti stessi. La violenza dei bambini appartiene infatti alla categoria dei comportamenti appresi, quando non è espressione di profondi disagi relazionali (De Zulueta, 1999; Kindlon e Thompson, 1999).

Frequentemente i comportamenti esasperati dei genitori derivano non solo dalle loro oggettive difficoltà esistenziali, ma anche dal livello eccessivo di attese che la cultura familiare diffusa li induce a investire sui figli, giungendo a un non infrequente accanimento educativo, che li porta a riempire le gior- nate dei figli di insegnamenti programmati, impegnativi e costosi (nuoto, ballo, tennis, equitazione, lingua straniera…), inserendoli in una sorta di “catena di montaggio” quotidiana che i figli si trovano a subire senza trarne soddisfazione.

Al polo opposto dei comportamenti educativi eccessivamente impegnati- vi, quando non punitivi e minacciosi fino alla violenza, si trova il comporta- mento remissivo, assenteista, quello che induce l’adulto a concedere pur di non essere disturbato, ma anche qui con concessioni prive di soddisfazione per il bambino, perché accompagnate da messaggi di esasperata sopportazione.

Queste due diverse posizioni quasi sempre coesistono, creando nel bambi- no la confusione che tutti i comportamenti incoerenti provocano anche negli adulti, con l’aggravante che in questo caso la persona coinvolta in questi comportamenti non ha gli strumenti cognitivi ed espressivi per manifestare adeguatamente la confusione, e l’adulto può non rendersene conto, attribuendo a disturbi individuali quello che è invece il risultato di una relazione educativa non sufficientemente pensata. In termini clinici, questo comportamento incoerente viene definito “patologia delle cure”, una patologia che, se appare nella sua maggiore gravità in ambito medico, di fatto può invadere numerosi ambiti dell’esperienza educa- tiva (Montecchi, 2002).

Da: Prevenzione del disagio e dell’abuso all’infanzia , M. T. Pedrocco Biancardi*Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali